mercoledì, maggio 16, 2012

Il tempo svaligiato


 5 o 6 cicli di rehab fa, Britney Spears (udite udite, che citazione di spessore) cantava in bilico su un canyon nel video di “I’m not a girl –not yet a woman”. Avevo circa 15 anni quando passava su MTV, e undici –argh- anni dopo sono seduta su uno scalino nell’aeroporto di Malpensa col pc sulle ginocchia, il programmino dei quiz del MIUR aperto su una domanda sui vampiri (quasi quasi è meglio Britney Spears), a meno di un mese dall’esame di ingresso alla scuola di Neurochirurgia, in partenza per Tenerife.Mi sono bruciata ogni genere di neuroni, se mi sono ridotta a scrivere di Britney Spears (o a partire per Tenerife in questo momento). Nei mesi più importanti della mia vita accademica mi sono girata Uganda e Olanda, sono tornata in Francia, passata in Svizzera, ho scritto un articolo, fatto due poster, presentato un abstract e ora vado alle Canarie. Cretina! Anzichè stare a casa a fare i quiz! Mentirei se dicessi che non mi sento in colpa a divertirmi così e che non temo che il karma mi si rivolti contro, seguendo l’esempio del mio conto corrente.Allora PERCHE’ continuo a fare biglietti aerei, prenotare macchine e caricare e scaricare valigie piene di libri (che peraltro apro!!) su e giù da aerei e treni? Perchè continuo a voler masticare il mondo proprio ora che dovrei ingoiare solo nozioni?
Fondamentalmente l’ho sempre fatto. Mi sono sempre trovata con l’acqua alla gola, qualsiasi cosa facessi. Ma ho sempre saputo nuotare, e questo continua a fregarmi. Sfido sempre le boe. O quantomeno questo è quello che appare dal di fuori, e spesso anche a me. Non sono una maratoneta, sono una sprinter. Tanti sprint al giorno piuttosto che un rigagnolo di lavoro lungo tutta la giornata. Dopo 26 anni credo di aver capito che il mio cervello incamera nozioni in maniera quantistica, quindi perchè costringerlo a fare diversamente? (Nei momenti di scoramento mi dico che sono semplicemente una smidollata senza volontà. In genere capita nelle pause tra uno sprint e l’altro, quindi diverse al giorno. Ecco la bi, tri, eptapolare che è in me.) 
Nonno diceva che gli unici che gli unici marinai talmente bravi che potrebbero dare del “tu” al mare sono saggi e non lo fanno.  E’ una frase che non manca mai di riproporsi, quasi come le canzoni di Britney Spears. L’avevo quasi dimenticata! La sua canzone è esattamente ciò che mi sento io ora, nè carne nè pesce, nè regazzina nè donna. Ho due cromosomi X che vorrebbero fare le 5 in discoteca ma che alle undici sbadigliano sui divanetti del privè.
E’ quella fase strana in cui tutti hanno una precisa idea di te e delle tue potenzialità, tranne te. Non è più l momento in cui si cercano conferme su di sè (banalmente, gli altri mi dicono una cosa e io non ci credo) ma nemmeno sono in grado di presentarmi: ok per la parte di “io faccio”, ma... “io sono”?
Io sono tutto quello che non sono stata questi anni, tutto quello che non ho morso del mondo, tutti quelli che non ho conosciuto abbastanza e quelli a cui non ho dato troppo peso, me stessa in primis. Io sono gli anni che rimasti impigliati nelle lancette degli orologi a cui non ho mai cambiato la batteria: per troppo a lungo sono stata un quadrante immobile. Per questo ora svaligio il tempo e mi invento modi e posti nuovi dove concentrarmi e dare il 200%.  Perchè, se tutto va come vorrei, presto il tempo tornerà a comprimersi.
I gliomi a bordo spiaggia e 2000 quiz su un vulcano sono sfide all’Alzheimer. Una festa per il sistema limbico (e per i melanociti, che nessuno, neanche Britney Spears, menziona mai.)