mercoledì, luglio 30, 2008

How do you spell T-total? - News part 3

Una Laura color caramello, rilassata e secondo tutti gli specchi la piu' bella possibile vi saluta prima di andare a cena in un ristorantino di pesce vicino al porticciolo delle imbarcazioni per le isolette. Ho un sacco di nuove idee da raccontare al nostro Sism - e spero che qualcuna vada in porto- e una rilassatezza addosso che da 4 anni non era talmente intensa. E gli effetti collaterali del methazonide tutti stipati fittamente tra una sessione di pallanuoto e la seguente.

martedì, luglio 29, 2008

Fast, but not too fast - News part2

Vesna diventera' il mio guru. Oggi abbiamo oziato beatamente all'isola di Lokrum, parco naturale con poco altro oltre pavoni in liberta', sole e mare, mare, mare, mare. E ho imparato ad intubare e a defibrillare. E ho scoperto che esiste una legge che obbliga le universita' ad avere una skill room. E non manchero' di farlo presente al mio ritorno, ma solo allora. Perche' ora sono davvero in vacanza.

E buon compleanno alla Franci, che oggi fa 24 anni e che sta festeggiando accanto a me, virtualmente, sotto lo stesso sole. Ti voglio bene.

lunedì, luglio 28, 2008

ABC as a mantra - News from ESS2008

Notiziario Ansa from D-Day after the arrival. Il primo bagno ieri, l'acqua fredda da morire, bellissima, la luce accecante, 40 persone nuove dai nomi impossibili, la festa serale nell'antico Lazzaretto con la spiaggia privata. La citta' bellissima, bellissima, bellissima. La gente grandiosa. Sono nel posto giusto al momento giusto. E come dice Vesna, ABC as a mantra. Go go go!!

giovedì, luglio 24, 2008

Heaven, I'm in heaven -like Frankie said-


I'm DONE. Questo quarto anno che è ancora quarto, questa estate che sarà piena come al solito, questa valigia che scoppierà. Questo cuore che esplode di stanchezza, queste gambe che esplodono di punture di zanzare e che aspettano solesalestradine antiche. Il quasi Dott.Fondi che mi compare ad un esame, luminoso in una polo verde mela che gli sta d'incanto. Il prof di farmaco che mi vede invecchiare davanti a lui durante il suo monologo che doveva essere il mio esame ma vabbè, il prof di uro con cui si riesce ad instaurare un discorso. I miei compagni di angoscia, di attese, di sorrisi e di sbuffi. La mia Medicina, questa facoltà che ci incatena col culo alla sedia dieci mesi l'anno, la mia Medicina siete voi, è questo. E' saper dire basta quando ci vuole. E' rifiutare di accanirsi. E' dire che vado a fare la valigia, gente, e che ci si vede quando torno. See ya!!

mercoledì, luglio 23, 2008

Laurina

"Non è bello parlare così perchè io in questo momento vorrei abbracciarti ma così forte, ma così forte da, da spremerti come un' arancia..."

Era tanto che aspettavo il momento giusto, sai? Forse il tempo per queste cose uno non vorrebbe trovarlo, perchè in qualche modo si finisce con gli occhi lucidi... però il coraggio delle proprie azioni bisogna sempre portarlo come la spilla più bella del proprio fazzolettone. La tua spilla più bella dovrai toglierla tra un po', e potrai lasciarla a chiudere il fazzolettone da campo delle tue ultime VdB. Il sentiero che ti aspetta è quello che conduce alla strada, e poi alle strade di tutto il mondo. Ricorda sempre che quelle strade passano anche da casa tua, non sentirti mai tagliata fuori. Te ormai sei guida dentro, il Branco ti sta stretto (e questo vostro CdA è davvero speciale: tutti siete pronti, come vuole il motto del Reparto) e scintilli di impazienza. Vederti così fa scintillare me dentro.
Ti auguro di consumare tanti scarponi, di stropicciare cartine e di osare.
E sappi sempre che tra le mie braccia ci sarà sempre uno spazio che potrai chiamare casa, ovunque tu sia, ovunque io sia. Per dirla come la direbbe Liga, "Tu che sei ciò che sei, che non cambierai mai, promettimi che ci sarà sempre un posto che tieni in caldo per me."

Tutte le tue strade portano ovunque tu voglia andare. Grazie per aver cacciato con me.
Tvb. Ok capo? :)

martedì, luglio 22, 2008

Lì dove il mare luccica


A volte penso che ci voglia una Facoltà del genere per capire fino in fondo le necessità basilari di un organismo umano, e non te le fanno studiare e basta.

Le vacanze a poco meno di 48 ore.

Come diceva Tommy prima, andare tranquilli come per una chiaccherata, perchè dietro la cattedra, oltre la faccia del prof, c'è il mare che brilla sotto il sole.

Ogni ora a perdere la voce è un'ora di cose nuove che imparo, mal che vada.

Ogni nuova cosa che imparo potrebbe tradursi in un voto, ben che vada.

Ma ogni parola evidenziata è una bracciata che mi aspetta, comunque vada.
E nell'acqua sotto al sole io rinasco, sempre.

venerdì, luglio 18, 2008

Mbucciatea e Singatella

Nel giardino dietro casa ci sono dei bambini che giocano a nascondino tutte le sere, da quando si sono chiuse le scuole. Sento le loro voci, i loro ‘Shhhh!’ entrare in camera passando dalla finestra socchiusa.
Mai come in queste sere sento di avere 22 anni, ho la percezione che non era ier l’altro che ero sulla Chianalea e in villa a nascondermi anch’io, specie quando c’era Francesco a contare. Tipicamente Anna e Alessio si facevano beccare per primi, io andavo sempre a nascondermi lontanissimo ed era raro che mi beccassero, ma altrettanto che arrivassi a far tana. Di solito si stufavano tutti e mi aspettavano arrabbiati. Rosy e Claudia erano quasi sempre decisive negli attacchi, Nicola ed Enzo facevano casino e quando Antonio arrivava col motorino o Ciccio con Basel tutto finiva.
Metà vita fa, l’estate più bella della mia vita, e la mia prima volta in Toscana con papà e Gaia. L’odio per quella vacanza sbagliata, perché erano finite le serate infinite di gioco e scherzi, rabbiosa perché non eravamo solo noi tre, perché mi mancava Fra.
Durante quella vacanza mi sono innamorata del Parco dell’Uccellina e dell’Isola del Giglio, e ho insistito tanto per andare a vedere Siena, e la sera che tornammo ad Avezzano c’erano già tre cartoline da parte di tutti loro ad aspettarmi, due lettere di Claudia e un pacco per me. Quella maglia ce l’ho ancora io.

Avevo undici anni e mezzo e la certezza che quelle amicizie non sarebbero mai finite. Oggi ho scoperto la bellezza di rubare immagini di loro nelle loro nuove vite, ogni volta che vado giù, anche se non ricordo più i loro cognomi. A volte qualche accenno di saluto, con mia cugina un legame che sovrasta silenzi e chilometri, con Antonio un abbraccio festoso e un sorriso aperto ed incredulo ad ogni incontro.

E quando un bambino mi chiede se può andare a giocare a nascondino lo attende un sorriso particolare prima del sì.

Karl - Signore delle Cime

... lascialo andare
per le Tue montagne...

martedì, luglio 15, 2008

Not to ask for more

Ieri sera le mie povere lanciatissime armate nere suicide si sono fatte annientare dal nemico nella mia prima partita di Risiko, ma per un glorioso quarto d'ora l'Africa è stata neraneranera ed io felicefelicefelice.
E quando Nik ha sbaragliato in un solo turno i miei poveri cannibalini con l'osso tra i capelli, beh, sono rimasta felicefelicefelice. D'altra parte era difficile che qualcosa potesse scalfire il mio senso di benessere, complice anche il bicchierone di mohjito a stomaco vuoto. La mattina aveva portato due 27 su due diversi libretti, e so quello che c'è dietro ad entrambi, quindi non potevo non esserne felice. Avevo pranzato con Tommy e Franci, e quei due non so con che coraggio non li infilerò con me in valigia a settembre. Il pomeriggio era stato un pisolo lungo due ore. E la serata... grigliata di carne con salsa barbecue della Jack Daniel a Barberino, ed Amy ha preparato dei cetrioli tagliati a metà per lungo con sopra il sale.
Così, senza saperlo, come solo Amy riesce a fare le cose, tipo buttare i dadi 20 volte e sbaragliare un esercito di 18 carri armati con 18 coppie di sei.
Una giornata come ne vorrei mille, intensa e leggera nelle gambe, di quelle che non vuoi tornare a casa e se fa freddo fuori a giocare, pazienza.
Adesso caffè, e poi si apre l'Harrison.

sabato, luglio 12, 2008

Oggi vorrei rinascere cartolina. Sottile, leggera, in viaggio.
Oggi ho spostato la valigia a cui sono ancora attaccate le etichette di Santa Cruz, Buenos Aires, Conception, Pisa, Toulouse, Oslo, Roma. Già due hostess hanno rischiato grosso al check in, provando a toglierle. E lo so che se dovessero spedirmi un bagaglio in Paraguay mentre vado in Francia avrei poco di cui lamentarmi, ma che ci volete fare. Ogni volta che quelle ruote si rimettono in moto, sono assalita da tremila odori, visi, voci, sensazioni, luci: a modo suo, il mio trolley diventa una quasi-Passaporta tutte le volte che lo tocco. E oggi vorrei davvero che mi portasse nel Regno di Molto, Molto Lontano.

Mai come credi

Venerdì sera ore 00.44. Se la gente di medicina sapesse organizzarsi saremmo tutti a mangiare una pizza a Tavarnuzze, e invece sono a mangiare mezzo melone con una coinquilina anche lei a studiare, dopo aver tolto una cavalletta da camera sua -e scongiurato una crisi isterica. La voce della Consoli a cui in questi 4 anni mi sono abituata singhiozza stonata dall'altoparlante del portatile di Anna arrivando in balcone, mentre il caffè borbotta sul fuoco basso. Una quotidianità rassicurante, bella.

Sabato mattina, ore 12.16. In questa biblioteca deserta parlo da circa 4 ore a ruota libera di cardiologia, forse dicendo per la decima volta le stesse cose già dette nello scorso mese e mezzo. Secondo il programma di studi fatto due mesi fa, a questo punto avrei dovuto pressochè aver passato l'anno, ed invece il mio libretto rivela che sono regina di un pugno di mosche, come mi è stato detto. La frase era ben impostata, e mi sarei sentita piccata se chi me l'ha detta avesse avuto, oltre a un libretto zeppo di 30, una vaga idea a proposito di cosa fosse un falso lume. Incredibile come ci voglia poco a s-tamponare il mio pH verbale.

Regina di un pugno di mosche, ma ho trovato tre errori nei lucidi dei prof e due nel libro che è uscito due mesi fa.
So usare flail, cleft, budge, doming in una stessa frase senza confondermi e senza dire castronerie. Tra quindici giorni imparerò un sacco di protocolli interessanti, le frasi base in croato e polacco, ripasserò l'argomento eritemi solari e quello 'che mi metto stasera'.
E al futuro non voglio nemmeno pensarci, perchè non ho fatto altro per quattro anni oltre al sentirmi sbagliata, mi sono stravolta perché non ero abbastanza, ed ho capito soltanto adesso.

Adesso che ho sangue infetto nessuno vorrà più leccare le mie ferite
ed ho trovato tutto l'oro del mondo nelle mie tasche,
non è stupendo ho superato anche l'inverno
ed ho pregato a lungo
ho superato anche l'inverno
ed ho cantato…

lunedì, luglio 07, 2008

Burn out?

Quando ogni 10 minuti penso al mare, al sole, all'odore di sale, e concentrarmi diventa davvero impossibile, capisco di essere arrivata al limite delle forze e al limitare dell'estate. Trovo sia tempo di una revisione seria della scala valori. Se voglio rispettare i miei principi, credo di essere sulla buona strada.
Mi piace troppo il mio viso lievemente abbronzato, senza la fronte aggrottata. Mi piace troppo l'idea di fare le cose per bene, perchè non mi relegherò dietro a un microscopio o a una cattedra o a un computer. Mi piace troppo il motto della branca L/C. Non impazzisco per l'idea di impazzire prima della laurea, e non credo che sei mesi di ritardo di laurea siano un fallimento, specie se sono sei mesi messi a frutto. Se l'anno scorso avessi deciso di dare patologia a settembre non sarei andata in Calabria e avrei mancato un ultimo abbraccio, e me ne sarei pentita per il resto della mia vita.
Investire su me stessa, cosa vuol dire?
Vuol dire un Erasmus, un esame fatto con i ricamini, due anni di scoutismo, una scuola estiva in Croazia, qualche giorno in più con la mia famiglia, l'incanto del presente e la bellezza di chi c'è. E un giorno in più con qualcuno che amo o con me stessa vale 2000 euro di tasse.
E se ci saranno quei 2000 euro di tasse da pagare, beh, forse potrebbe essere la volta buona per imparare a fare un Bloody Mary come si deve.
E d'improvviso, la possibilità di 'perdere un anno' diventa meno terribile che negli anni passati, e di pari passo la voglia di combattere per non perderlo triplica, perchè -senza scavare troppo- tutto quello che sottolineo è illuminato dalla passione e il turbo si inserisce da sè.
In una lettera di inizio università, mio padre mi scrisse di 'star serena'. Ci ho messo un po', ma finalmente credo di esserci riuscita.