lunedì, maggio 29, 2006

Ma le stelle quante sono

Fuori dalla mia finestra ci sono i pini marittimi che scuote il venticello notturno e qualche cicala dal timido frinire che mi tengono compagnia nelle nottate di studio intenso ed appagante, con le tazze di caffè fino all’orlo –prima o poi svilupperò una caffeinoresistenza e dovrò cominciare con la coca. Anzi, forse prima bisogna dare una chance alla RedBull- e con i festini delle zanzare a mie spese. E con le borse sotto gli occhi domattina – Vuitton Spring/Summer collection, so sexy- ma pazienza, quando sarò una attempata dottoressa annoiata che parteciperà ai botox parties sospirerò nel ricordare questi momenti, e quindi ora me li godo. Prima sono uscita in balcone a respirare qualcosa di diverso dal Vape e mi sono accorta che ci sono le stelle. Ho fatto mente locale, e l’ultima volta che ricordo di aver veramente guardato le stelle non ero in questo emisfero, avevo Francesca che mi rabbrividiva sulla spalla e dei contadini ubriachi seduti dietro che giocavano all’allegro parrucchiere con i miei capelli, e non avete idea di quello che pagherei per tornare a vivere i sobbalzi dell’autobus, i burroni fuori dal finestrino e tutte quelle stelle in alto, intorno e giù fino all’orizzonte da qualsiasi parte ti girassi.
La prima volta che ho conosciuto il buio, quello vero, totalizzante, che ti rende formichina, schiaffata chissà come in mezzo ad un altipiano sconfinato incorniciato dal nulla.
La mia Bolivia è qui, mi riempie, mi consola e mi continua a stravolgere giorno dopo minuto dopo ogni singolo istante che non ne parlo ma che mi frulla nel cuore e mi manca tremendamente. E tutto questo penso voi lo sapeste già, perché con voi sono un libro aperto.

Qui, se volessi, le stelle potrei mettermi a contarle. E ora mi piacerebbe ci fosse un abbraccio, e un altro paio di occhi a guardare con me e una voce a dirmi che sono importante, unica ed insostituibile. Sapete, una volta questa fiaba mi è capitata, la montagna ed i tramonti e le stelle e qualsiasi altra cosa avessi mai potuto desiserare era lì e io sono 'scappata'. Cosa farei due anni dopo? Non lo so mica. A volte credo che resterei lì a crogiolarmi nell’essere in due, bellissimo. Altre volte credo che rifarei la stessa scelta, perché contare le stelle non fa per me. Allergia ai legami, paura di mettere punti fermi, qualsiasi cosa sia temo e spero che faccia parte del mio bagaglio genetico. Ma le stelle sono quante le formule di biochimica, e per i miei ninos e mia sorella e mio babbo e per voi torno a perdermi tra gli idrogeni.
Però so una cosa: se il mio altro intero esiste avrà voglia di nuotare con me nella sabbia di qualche deserto e di respirare stelle fino ad iperventilare. Voglio che abbia delle stelle che sorridano solo per lui.

… Croce Del Sud,

derelitta nave della mia patria,
spilla sul petto
della turgida notte,
costellazione marina,
luce delle case povere,
errante lucerna,
rombo di pioggia
e di velluto,
capriata dell’altezza,
farfalla,
posa le quattro labbra
sulla mia fronte
e portami nel tuo notturno sogno e
tragitto alle isole del cielo,
agli spioventi dell’acqua della notte,
alla roccia magnetica,
madre delle stelle,
al tumultodel sole,
al vecchio carro
dell’aurora
coperto di limoni...

sabato, maggio 27, 2006

Because You Live

Vi sembra possibile impiegare due ore per rendere vivibile una stanza?! Saranno stati i postumi dei troppi shottini di ieri sera che mi hanno rallentato molto i riflessi, e di sicuro è anche colpa degli esserini invisibili che contribuiscono a creare il panico in camera mia quando non ci sono, ma giuro che alla fine della bonifica sembrava ci fosse un parquet nuovo (e, ovviamente, indovinate quale deficiente poteva entrare correndo in camera e scivolare a causa della cera data cinque minuti prima…)
Quindi ora mi sono creata una reputazione da alcolista anche in Misericordia, evviva. E pensare che io non tocco vino né altro genere di alcolici nel 95% delle cene fuori, non mi piacciono gli aperitivi e la quasi totalità dei cocktail –eccezion fatta per quattro-cinque capolavori che preparano al Kiwi- però sto iniziando ad apprezzare il gusto di mezzo bicchiere di vino bianco freddo e frizzantino come degno cavaliere di una cena come si deve. E per fortuna che di cene come si deve ne capita si e no una al mese.

Rendendomi conto di star recuperando gradatamente la lucidità mentale e la motilità fine delle estremità ho impostato lo start della serata studio tra un’oretta, ma nel frattempo ho acceso il pc e ho dato carta bianca al random. In genere questo mi ricorda che razza di paccottiglia annovero nei miei 26 Gb di musica, ma stavolta mi ha fatto tendere l’orecchio – thanks God it’s just a figure speech- su una canzoncina orecchiabile, americanissima, del classico diciottenne ossigenato con la vocina da Backstreet Boy primi periodi. A colpirmi è stato non il testo in sé, indubbiamente diabetogeno, ma il fatto che la mia testa abbia in qualche modo preceduto la mia comprensione volontaria, non un ascolto vero e proprio, ma un qualcosa di più simile ad un ‘intuire’.

…Because you live and breathe
Because you make me believe in myself
When nobody else can help
Because you live
My world...
Has twice as many stars in the sky
Because you live... I live


Il fatto è che mi siete venuti in mente voi. Che mi sopportate e sorreggete e sorridete sempre e comunque. La mia famiglia fittizia che più vera non si può. E’ soltanto grazie a voi che l’ultimo verbo del testo può essere ‘live’ anche per me, e non ‘survive’.
Un particolare grazie alla mia nipotina vamp per aver lanciato il trend dei blog, si stanno rivelando un’efficace diario di bordo comune e saranno un’ottima piattaforma di aggiornamenti reciproci durante questi quattro (mamma quanto tempo…) mesi di incontri un po’ più saltuari. Merde, ragazzi, fate parte del mio quotidiano dieci volte più di quanto non lo faccia il gesto di rientrare a casa o di andare a dormire, penso perché quelle ormai sono automazioni scontate mentre voi non lo sarete mai.

giovedì, maggio 25, 2006


Alla persona che ha reso complicati, congestionati, meravigliosi ed irrinunciabili gli ultimi sedici anni della mia vita. E per fortuna avanza poco altro. Ti voglio bene Pidocchia, e mi manchi e vorrei esser lì con te.

La tua Piaga




PS. Auguri anche al Tutt, tante le volte piantasse il broncio... :O)

martedì, maggio 23, 2006

Quando tremano le ginocchia

Dieci minuti da pausa da tutta questa roba che inspiegabilmente riesce ad essere insieme tanto bella, tanto noiosa, tanto esasperante ed irritante ed interessante. Vi osservavo studiare, prima, e mi è venuto in mente di dirvelo, quanto mi state mancando. E siccome solo l'ipotesi di rimanere indietro mi spaventa da morire (come farei senza di voi?) ritorno ai miei fogliacci congestionati di informazioni. E vi rincorro, e vi ripiglio presto.
Bacini bacini

lunedì, maggio 22, 2006

I cromosomi X, ovvero la Sindrome della Pochette Provvidenziale

L’oretta che intercorre tra l’uscita di casa della mia coinquilina e l’appuntamento con Glice e consorte per andare alle Cave di Maiano voglio passarla con voi, così vi racconto tutto quello che mi è passato per la testa e tutta la bile che ho in circolo. Voglio dire, se dopo tre ore di biochimica, mentre state finendo di stendere i vestiti vedeste uscire di casa la vostra coinquilina in gonna, decolletés nere, truccatissima, perfetta e con una dozzina di chili in meno rispetto a sei mesi fa come ci rimarreste? La volontaria omissione delle mie condizioni al momento del fattaccio rivela il mio aver messo radici sulla traiettoria dello sfacelo fisico. Ok, confesso. Ero in balcone, col vento alle spalle che stava gentilmente ultimando il mio nuovo look massaia rasta, e quando Anna è uscita dalla sua stanza mi sono sentita un qualcosa di giunonico non meglio specificato, fuori posto in quella scena surreale. Un qualcosa di molto simile a Cenerentola, solo che a me non ci sono i topolini a cucirmi addosso l’ultimo modello in mise longue di Chanel.
Il rumore della porta di casa ed una fuga strategica dai pollini vaganti nell’aria mi riportano alla realtà e riattivano il salvifico meccanismo di estrapolazione nozioni dal mio bagaglio di conoscenze, nonchè la mia capacità di messa in discussione. Voglio dire, ma siamo sicuri che i miei due cromosomi X siano gli stessi delle altre creature del gentil sesso?
Pensateci bene prima di rispondere.
Siamo sicure che a tutte capiti di convivere con una perenne SPM (dove P sta indifferentemente per Pre, Post e Pendant)?
Siamo sicure che a tutte almeno una volta al giorno venga in mente di essere un insulto al genere umano che ci orbita attorno?
Siamo sicure che a tutte capiti di fare a botte con un paio di pantaloni che si sono ristretti apposta perché mi hanno visto mangiare un bombolone alla crema?
Siamo sicure che a tutte i capelli abbiano un proprio libero arbitrio ed una naturale tendenza a contrariare la padrona di casa?
Sul poster dello Human Genome Project questi geni non sono mappati.
Signore e Signori, negli ultimi 20 minuti ho deciso di riprendere il controllo di tutti i miei 173 centimetri di altezza e di tutti i miei vabbèlasciamoperdere chili nel giro di tre quarti d’ora. Appena torno di racconto le reazioni delle persone con cui esco stasera (premetto che sono amici della Misericordia, pertanto mi vedono sempre in divisa. Mi rendo conto che i pareri di chi ti vede sempre in una certa veste non sono molto attendibili, ma generalmente quando mi raffazzono la differenza la notano anche i miei amici che mi vedono ogni giorno.)

Sono le 12 del giorno dopo, stanotte sono tornata a casa alquanto brilla e il solo fatto di imbucare camera al primo tentativo mi sembrava una grossa scommessa vinta, quindi non ho azzardato oltre e mi sono messa a dormire. Come promesso, vi racconto le reazioni della gente dopo 45 minuti di olio di gomito, stucco, tacchi e phon.


Metà di loro NON mi ha riconosciuta. Due mi hanno anche porto la mano per presentarsi.

Barbara: ‘Laura, ma allora sei magra(!!), la divisa ti fa così TOZZA!’

Non ricordo chi: ‘Hai sfatato la storia della divisa che regala punti. In borghese stai molto meglio.’ (Per chi non conosca la divisa della nostra Misericordia: tutta roba estremamente funzionale, estremamente larga, estremamente blu puffo.)

Per il resto non saprei, ricordo solo l’alcool che barcollava nel mio sistema circolatorio a braccetto con l’esterocezione e con il mio sistema limbico.
Tirando le somme, quindi, ho una teoria da presentare al mondo: i corpi di Barr sono delle pochette in cui il cromosoma X nasconde gli esoni della femminilità prorompente e dilagante, quelli che non devono essere mappati perché sono le armi più potenti che possediamo dopo il cervello. Queste pochette hanno delle chiusure ermetiche particolari ed una capacità di camuffarsi unica, ed escono allo scoperto solo in caso di assoluta necessità, ed evidenze incontrovertibili hanno fatto meritare l’appellativo di Sindrome della PP ( non pirofosfato, ma Pochette Provvidenziale) agli episodi di quella che può sembrare una saltuaria capacità di abbagliare il mondo, ma che invece è semplicemente latente, in attesa del momento buono per il suo coming out.
Pertanto, mie dolcissime colleghe di cromosomi sessuali, ricordate sempre –e ricordatelo anche a me, di tanto in tanto- che lo SFAVILLARE è una prerogativa di ciascuna di noi.
Un bacio



martedì, maggio 16, 2006

"La Madonna è fondamentalmente una, ma replicata in mille diverse versioni. Come le Barbie!"

Dovevo aprire con l'aforisma blasfemo di Nanny per dar ragione di quello che la sangria e la Nutella possono operare in sinergia sulla barriera ematoencefalica, che nel nostro caso sabato notte andava abaco abaco arriba arriba izquierda y derecha sculettando allegra sulle note della più scontata musica latinoamericana da Villaggio Valtour, il tutto in una location alquanto inusuale, ma the almighty CH3CH2OH (ho ricominciato biochimica!) tra le sue infinite risorse ha anche quella di disinibire la futura classe medica e farla scatenare fino a notte inoltrata dentro una Caserma dei Carabinieri.
Per darci il buongiorno, i nostri gentili ospiti hanno pensato bene di svegliarci con l'inno di Mameli strombazzato in nostro onore nel cuore della fase REM, sicchè le nostre già esigue ore di sonno sono fuggite a fregiare l'elmo di Scipio che a sua volta ci ha cinto la testa con un cerchio alquanto doloroso e, non paghe degli eccessi vergognosamente insalubri delle ore precedenti, verso l'una siamo caracollate in cucina a fare colazione con quanto rimaneva di Nutella, provola, Pan di Stelle e patatine. E sulle note di Dirty Dancing2 ha ballato solo la nostra mucosa gastrica.
Ma siamo sicuri che Esculapio partecipasse ai Baccanali?
Enjoy your last forthnight before the exams!