Nei rari momenti in cui non penso a come meglio impiegare le mie mani penso al tempo e alle volte che mi ha dato la mano per camminargli vicino. Penso alla mia testarda incredulità, a come scuoto la testa quando ritengo che qualcosa sia troppo perchè io lasci la mia mano lì.
Ai miei errori, e al fatto che finalmente li chiamo così.
E poi torno a pensare a come meglio impiegare le mie mani, nella speranza che il tempo faccia uno sconto ogni tanto, turning back its hands. Somehow.