Quando Nanny scrive un post, beh, al 90% condivido appieno tutto quello che dice, e stavolta non è diverso.
L'inatteso, questo simpatico muovipedine che non guarda in faccia a niente e a nessuno. Lascia i progetti sul marciapiede ed occupa la strada, la tua strada, quella che stai battendo tanto amorevolmente giorno dopo giorno e che desideri rendere tua con le tue scelte, le tue piccole grandi imprese, i sogni che spesso sembra si infrangano con tanto di schiuma contro qualche muro sorto nottetempo.
Una pagina web, una mail. Una chiaccherata con qualcuno di inaspettato, domande imbarazzanti di pazienti.
Uno scudo di kevlar che si fessura.
E le onde si infrangono e fanno rumore, e lavano via la sorpresa, le difese, la voglia di proteggersi da tutto e da tutti.
Mi hanno lasciata così, vulnerabile alle cose vere, mentre attendo in punta di piedi che l'orizzonte si dispieghi giocoso e inatteso, per essere ancora una volta intontita dal valzer delle circostanze che danza danza intorno a me ed ogni tanto mi fa roteare tra le sue braccia. Ho sempre amato danzare, e qualche giorno fa ho dissepolto la stella danzante che è dentro di me, la stessa che ha animato la mia crescita fervida e la mia voglia di masticare il mondo.
Guardo le luci sulla riva, un fiordo profumato di sale e vento gelido pieno di possibilità, quello che quando arriva... non c'è verso, non c'è poi, sferza tutto come dice lui.
E allora, e ora, spalanco le braccia e lascio che il vento giochi con i miei capelli e con i miei giorni futuri.
“No one believes that their life will turn out just kind of okay. We all think we are going to be great. And from the day we decide to be surgeons, we are filled with expectation. Expectations of the trails we will blaze, the people we will help, the difference we will make. Great expectations of who we will be, where we will go. And then we get there.We all think we’re going to be great and we feel a little bit robbed when our expectations aren’t met. But sometimes our expectations sell us short. Sometimes the expected simply pales in comparison to the unexpected. You got to wonder why we cling to our expectations, because the expected is just what keeps us steady. Standing. Still. The expected’s just the beginning, the unexpected is what changes our lives.”