Per una settimana di quasi stasi prima dell’inizio delle lezioni conosco diversa gente disposta a uccidere, ma ormai anche dormire è diventato noioso. Tutt’intorno a casa mia frulla la vita universitaria di Novoli, ma siccome viale Morgagni e Biomedica iniziano a mancarmi –staremo a vedere cosa dirò dopo tre corse sul 56, e relative tre mezzore ad aspettarlo sotto la pioggia- nelle ultime 24 ore mi sono dedicata alle sbobinature di microbiologia, di cui la cosa che mi era rimasta più impressa era il tipo di font usato.
E, per premiare il mio sbalorditivo grado di ignoranza riguardo tyndallizazione e aggeggini cattivissimi dal nome impronunciabile, nelle ultime 4 ore mi sono sparata metà serie di Grey’s Anatomy, impresa che per il solo Dr.Burke merita di essere portata a termine entro domattina ( quando ho visto per la prima volta il rendez-vous tra lui e Christina mi sono flashata sull’eroticità della curva della sua pancia, della curva del suo deltoide, del movimento curvo che compie con le braccia piegate… ok, la smetto, però è e rimane la scena più sexy che io abbia mai visto.)
Pertanto vi abbandono ai vostri sogni d’oro.
See you next Monday!
giovedì, settembre 28, 2006
lunedì, settembre 25, 2006
Glicerinissimamente.
Per cambiare il modo di lottare per ciò in cui credi ci vuole molto più coraggio di quanto non ne serva per iniziare.
Quando stamattina ho sentito chiamare il tuo nome ho pensato prima che ci fosse una omonimia, poi ‘Le è scappato il mouse e non si è accorta di aver sbagliato pulsante’. E quando ti ho vista, invece, mi sono detta ‘Adesso basta, non è possibile’.
Ma il fatto è che qui a Firenze in questa Facoltà chi insegna e chi organizza ha la dannatissima concezione dell’onnipotenza, e il primo concetto che passa dalle lezioni è che lo studio bovino è la conditio sine qua non per restare a galla. E fin qui ci siamo, tutti controfirmiamo tacitamente questa clausola a piè di pagina scritta talmente piccola da darci l’illusione che forse sarà possibile far finta di ignorarla.
Però è solo per pochi privilegiati che il mare resta liscio fino all’approdo.
E cercano di inculcarti da subito che non sei tra questi, game over.
E invece over un par di palle, e te ne sei la prova vivente-studente, nonostante tutto.
Nonostante la spossatezza che ti lampeggia negli occhioni verdi, nonostante i soprusi burocratici e non, nonostante tutto quello che stai tribolando da troppo perché triboli meno chi ami.
E’ da un anno che sto imparando a conoscerti, per volerti bene è servito meno di quanto immagini e te ne voglio molto più di quanto io sappia dimostrare, e lo scopo di queste righe è dirti che credo in quello che vali, che è molto più di quanto molti non sappiano e infinitamente più di quanto vogliano farti credere. Non finirai mai di lasciarmi a bocca aperta.
Tvb.
Quando stamattina ho sentito chiamare il tuo nome ho pensato prima che ci fosse una omonimia, poi ‘Le è scappato il mouse e non si è accorta di aver sbagliato pulsante’. E quando ti ho vista, invece, mi sono detta ‘Adesso basta, non è possibile’.
Ma il fatto è che qui a Firenze in questa Facoltà chi insegna e chi organizza ha la dannatissima concezione dell’onnipotenza, e il primo concetto che passa dalle lezioni è che lo studio bovino è la conditio sine qua non per restare a galla. E fin qui ci siamo, tutti controfirmiamo tacitamente questa clausola a piè di pagina scritta talmente piccola da darci l’illusione che forse sarà possibile far finta di ignorarla.
Però è solo per pochi privilegiati che il mare resta liscio fino all’approdo.
E cercano di inculcarti da subito che non sei tra questi, game over.
E invece over un par di palle, e te ne sei la prova vivente-studente, nonostante tutto.
Nonostante la spossatezza che ti lampeggia negli occhioni verdi, nonostante i soprusi burocratici e non, nonostante tutto quello che stai tribolando da troppo perché triboli meno chi ami.
E’ da un anno che sto imparando a conoscerti, per volerti bene è servito meno di quanto immagini e te ne voglio molto più di quanto io sappia dimostrare, e lo scopo di queste righe è dirti che credo in quello che vali, che è molto più di quanto molti non sappiano e infinitamente più di quanto vogliano farti credere. Non finirai mai di lasciarmi a bocca aperta.
Tvb.
venerdì, settembre 22, 2006
Raminga Voglia di Fare
Di tutti i buoni propositi espressi nel post precendente ne avrò messi in atto forse un paio, però ci sono novità degne di nota: la prima è che Gio è una neomatricolina di Infermieristica -praticamente finiremo per vederci al Virus per un panino e in ambulanza. Chi è che dice che la quotidianità uccide un rapporto?! Nei prossimi mesi/anni credo che saremo noi a UCCIDERE per un pò di pacifica quotidianità...
L'altra news è che me ne vado a Oslo con Gaia dal 28 ottobre al 2 novembre. al momento sono leggermente preoccupata per il freddo, ma penso che ce la caveremo egregiamente, vero sister?
Altre cose importanti prima che mi caccino da Novoli:
Lucy, FORZA. E basta.
Nik è ripartito oggi per il Togo.
Ho di nuovo sonno. vado a iniziare la mia sedicesima ora di nanna della giornata.
Un bacio a tutti!!!
L'altra news è che me ne vado a Oslo con Gaia dal 28 ottobre al 2 novembre. al momento sono leggermente preoccupata per il freddo, ma penso che ce la caveremo egregiamente, vero sister?
Altre cose importanti prima che mi caccino da Novoli:
Lucy, FORZA. E basta.
Nik è ripartito oggi per il Togo.
Ho di nuovo sonno. vado a iniziare la mia sedicesima ora di nanna della giornata.
Un bacio a tutti!!!
mercoledì, settembre 13, 2006
Prorsum
23 agosto ore 18.30, fuori il sole illumina da dietro come fosse una candela questo cielo blu che più perfetto non poteva essere, dentro il sole a malapena filtra dalle serrande tirate giù giù giù per dimenticare tutto all’infuori dei libri sulla scrivania. Il fatto che vedrete questo post solo dopo l’11 settembre manifesta la mia ignoranza operativa riguardo ai giorni che verranno, la missione Arginailblocco è entrata nel pieno della sua fase di studio scriteriato e cercherà di mettere tutto in ordine.
La ragione per cui non pubblico prima è che di sentirmi dire, ripetere, ricordare, puntualizzare che devo fare tutti gli esami ne ho stracolme le palle.
LO SO.
Ho spinto la mia resistenza fisica oltre tutto quello che chiunque possa immaginare o dedurre da risultati o paragoni con gli altri studenti di Medicina, e se per gli altri è stato più facile (occhio, non facile: quello non lo è per nessuno) pace, bravi, rien à dire, Laura ha durato proprio fatica e magari non è nemmeno riuscita a fare tutto. E allora?! Ma siete iscritti voi o io, fate le 3 di notte da due anni voi o io? (Ai miei amici: tutto questo NON è diretto a voi.)
Quindi queste poche righe sfavate - e miei segnali di vita- appariranno quando almeno uno dei 2 esami sarà descrivibile con verbi al modo indicativo tempo passato prossimo. A quel punto sarò in terzo anno, nonostante tutta l’annataccia. E potranno scassarmi i maroni quanto vorranno.
13 settembre ’06 ore 15.30
I due giorni dall’esame sono stati come una flebo continua di endorfine, la mia sostanza girgia periacqueduttale deve affaticarsi quanto mi sono affaticata io. Un turno in Misericordia appena fuori da fisio, una giornata di dolce far niente con Gio, un aperitivo con Nik , una mattina in centro con Virginia, ed ora un pomeriggio qui a casa a sonnecchiare. A breve termine ho inserito in agenda una puntata al Meyer, un rapido incontro col babbu, l’uscita di Co.Ca. non so dove, un po’ di studio tranquillo, una scappata in Calabria.
Terzo anno.
Ci avevano detto che era una strada in salita, non che gli scalini erano alti mezzo metro. E, bene o male, chi più chi meno col fumettino ‘Pant… pant’ sulla testa e il fumo che gli esce dalle orecchie… siamo ancora tutti con un numero di matricola. Io questo lo chiamo stracredere nei propri sogni .
E che nessuno intenda mollare è la nostra più grande vittoria.
Un bacio a tutti
La ragione per cui non pubblico prima è che di sentirmi dire, ripetere, ricordare, puntualizzare che devo fare tutti gli esami ne ho stracolme le palle.
LO SO.
Ho spinto la mia resistenza fisica oltre tutto quello che chiunque possa immaginare o dedurre da risultati o paragoni con gli altri studenti di Medicina, e se per gli altri è stato più facile (occhio, non facile: quello non lo è per nessuno) pace, bravi, rien à dire, Laura ha durato proprio fatica e magari non è nemmeno riuscita a fare tutto. E allora?! Ma siete iscritti voi o io, fate le 3 di notte da due anni voi o io? (Ai miei amici: tutto questo NON è diretto a voi.)
Quindi queste poche righe sfavate - e miei segnali di vita- appariranno quando almeno uno dei 2 esami sarà descrivibile con verbi al modo indicativo tempo passato prossimo. A quel punto sarò in terzo anno, nonostante tutta l’annataccia. E potranno scassarmi i maroni quanto vorranno.
13 settembre ’06 ore 15.30
I due giorni dall’esame sono stati come una flebo continua di endorfine, la mia sostanza girgia periacqueduttale deve affaticarsi quanto mi sono affaticata io. Un turno in Misericordia appena fuori da fisio, una giornata di dolce far niente con Gio, un aperitivo con Nik , una mattina in centro con Virginia, ed ora un pomeriggio qui a casa a sonnecchiare. A breve termine ho inserito in agenda una puntata al Meyer, un rapido incontro col babbu, l’uscita di Co.Ca. non so dove, un po’ di studio tranquillo, una scappata in Calabria.
Terzo anno.
Ci avevano detto che era una strada in salita, non che gli scalini erano alti mezzo metro. E, bene o male, chi più chi meno col fumettino ‘Pant… pant’ sulla testa e il fumo che gli esce dalle orecchie… siamo ancora tutti con un numero di matricola. Io questo lo chiamo stracredere nei propri sogni .
E che nessuno intenda mollare è la nostra più grande vittoria.
Un bacio a tutti
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